Un Natale spelacchiato tra minoranze e maggioranze

Non c’è niente di così paziente, in questo mondo, come un

virus alla ricerca di un ospite.”.
Mira Grant

Quando la democrazia viene corrosa dal cancro del “politicamente corretto”, si trasforma in dittatura delle minoranze – un regime antidemocratico negazionista della realtà oggettiva – che privilegia un fanatico senso estremo di rispetto verso tutti, nel quale si discriminano le libertà delle maggioranze.

Queste minoranze urlanti sono probabilmente una delle cause dell’impennata dei contagi da Covid-19, dalle infauste vacanze estive al rilassato approccio al contenimento del contagio; sono quelle che gridano al complotto internazionalista per non poter fare lo shopping natalizio ed il pranzo di Natale. Certo, le ragioni dell’economia sono ben presenti come evidente è il fatto che, dall’inizio della pandemia, si sono persi migliaia di posti di lavoro tra coloro che non sono tutelati quanto lo sono i lavoratori dipendenti o la Pubblica Amministrazione. Chi come me si occupa di percezione, accentua la frustrazione nel vedere come sembriamo la surreale orchestra a bordo del Titanic mentre affonda: percezione sensoriale significa accorgersi della mutata realtà ed immaginare alternative al quotidiano che necessariamente devono coniugare sicurezza, propria e degli altri, ed esigenze economiche da tutelare. Ecco allora come una minoranza di soggetti, refrattari alle regole, stanno costringendo una maggioranza ad accettare regole stringenti per poter superare i rischi attuali, immediati e concreti.

Sembra passato un tempo enorme dallo scorso anno: in questo periodo, le letture si concentravano sulla golosa e sempre attuale lotta tra i sostenitori del panettone e del pandoro e anche da queste pagine si parlava della sofficità dei dolci natalizi e dal pervadere di aromi di burro, lieviti e uva passa.

Tutto questo è possibile anche in queste tragiche giornate, basta coniugare la tradizione con la sicurezza.

La maggioranza di noi spera e desidera che questo periodo buio passi in fretta anche se sembra di essere tornati agli anni della scuola, dove tutti venivamo puniti in classe per la scempiaggine di qualche deficiente. La pandemia ci sta mettendo alla prova per farci capire quanto intelligenti siamo ma il risultato è tutt’altro che brillante.

Il Natale è la nostra tradizione, dove il sentire religioso e quello laico di vicinanza alle persone che amiamo si fondono in un tutt’uno: il Natale è continua rinascita delle nostre coscienze.

In particolare, questo Natale sarà l’occasione per dimostrare a ciascuno di noi che possiamo fidarci gli uni degli altri.

 

Buon Natale.

Pietro Aloisio